nuova immagine formato copia

Tutti i diritti riservati.

BASTA QUERELE TEMERARIE, CE LO CHIEDE L’EUROPA DAL 6 MAGGIO 2024

2025-11-03 14:35

author

BASTA QUERELE TEMERARIE, CE LO CHIEDE L’EUROPA DAL 6 MAGGIO 2024

L’ITALIA NON HA ANCORA RECEPITO LA LEGGE. E NON C’È DA STUPIRSI: LA MAGGIOR PARTE DELLE AZIONI LEGALI SONO INTENTATE DA POLITICI

C’è uno strumento che - entro alcuni limiti - può fornire uno scudo preventivo e rimedi efficaci a giornalisti colpiti da azioni intimidatorie: la direttiva europea anti-Slapp (2024/1069). Ma l’iter per il suo recepimento in Italia non è ancora stato avviato. Le Slapp (Strategic Lawsuits Against Public Participation) sono, in buona sostanza, cause civili intentate strumentalmente per intimorire o dissuadere chi partecipa al dibattito su temi d’interesse pubblico - in primis i giornalisti - logorandoli con tempi e costi del contenzioso. Basti pensare che Ranucci ha parlato di oltre 200 azioni giudiziarie contro Report.

 

La direttiva – in vigore dal 6 maggio 2024 e da recepire entro il 7 maggio 2026 – impone agli stati membri di introdurre, tra l’altro: un filtro rapido per rigettare le domande manifestamente infondate (su istanza del convenuto, con onere sul ricorrente di dimostrare che l’azione non sia priva di basi); la possibilità per il giudice di imporre al ricorrente una cauzione (security for costs) a copertura delle spese della difesa; la condanna a spese integrali e sanzioni in caso di abuso;  […].

 

La direttiva riguarda solo i procedimenti civili e commerciali con elementi transfrontalieri, ma la Commissione europea ha raccomandato di replicare analoghe garanzie anche nelle cause civili interne […]

 

La direttiva segna un cambio di paradigma rispetto alla disciplina italiana attuale: dalla logica risarcitoria a posteriori si passerebbe a strumenti deflattivi e dissuasivi a priori. Chi porta in tribunale un giornalista dovrebbe dimostrare subito di avere argomenti seri, e ciò comprimerebbe i tempi di cause evidentemente pretestuose. Il messaggio è che la giustizia non può essere usata come una clava, e a costo zero.

 

[…] A circa sei mesi dal termine fissato per la trasposizione delle norme della direttiva nell’ordinamento nazionale, tutto tace. L’Ordine dei giornalisti e la Federazione nazionale della stampa hanno chiesto pubblicamente «che il parlamento e il governo si assumano la responsabilità di recepire l’anti-Slapp, adottando uno standard di protezione elevato». 

 

Se non fossero attuate anche le raccomandazioni della Commissione, infatti, il provvedimento resterebbe un paracadute che si apre solo nei casi transfrontalieri, lasciando scoperta la gran parte del contenzioso che investe le redazioni.

 

Intanto, gli strumenti italiani restano quelli ordinari: regola delle spese di soccombenza e, nei casi più gravi, responsabilità aggravata per lite temeraria (art. 96 c.p.c.). Strumenti utili, ma tardivi: agiscono dopo anni di cause, quando il danno alla libertà di informazione - tempo perso, risorse drenate, autocensura - è già stato prodotto.

[…] Siccome diverse azioni legali sono intentate da politici, anche esponenti della maggioranza, nei riguardi di giornalisti, il rinvio del recepimento della direttiva […] sembra evocare un possibile conflitto d’interessi istituzionale: chi più usa lo strumento è pure chi ritarda l’introduzione di norme pensate per scoraggiarne l’abuso.

 

Il punto non è sottrarre la stampa al controllo di legalità […] ma definire regole chiare che dissuadano dall’utilizzo strumentale del processo per intimidire, con l’effetto di congelare le inchieste scomode. La posta in gioco è la qualità della democrazia [….] 

uno-.jpegdue-.jpegtre-.jpeg