Oltre 200 stalle, più del 20 per cento dell’intero latte munto in Friuli, dalle Alpi al mare Adriatico: proprio come richiesto dai funzionari regionali del comparto agricolo. Dal 2021 ad oggi l'assessorato regionale all'agricoltura Fvg ha elargito circa 15 milioni di euro a tasso zero di finanziamento al Consorzio Naturalmente da latte friulano. Attenzione però: se verranno raggiunti gli obiettivi preposti, dopo il rendiconto finale, una buona fetta di questi finanziamenti si trasformeranno in contributi. L'idea, spiegano gli uffici regionali, è stata quella di proseguire con gli aiuti post Covid al comparto agroalimentare favorendo quelle aggregazioni spontanee in grado di dare vita a soggetti nuovi. La scorsa settimana l'assemblea ha rinnovato il cda introducendo su suggerimento della Regione Fvg tre nuove figure esterne, che avranno trenta giorni per accettare la nomina, fra cui Osvaldo Tramontin (ex centro assistenza agricoltura), Antonio Zuliani, commercialista, consulente regionale e presidente della Cantina di Rauscedo e Fabrizio Stella, fedelissimo di Luca Zaia, già presidente e commissario straordinario di Avepa (Agenzia Veneta per i pagamenti in agricoltura). La richiesta di Stella, Zuliani e Tramontin è una lettera di manleva, in pratica, una garanzia che solleva qualcuno da responsabilità, sia in un contesto giudiziario che contrattuale. Una parte consistente di latte è stato trasportato nel mantovano per essere lavorato al fine della produzione di un formaggio duro di 12 mesi dal nome GRANT FURLAN. Ovviamente il consorzio del Grano Padano ha fatto ricorso per il nome considerato ingannevole e il Consorzio ha mutato il nome iniziale da Gran Friulano in Grant Furlan. Ma le rogne non sarebbero finite qui. Dopo la produzione di 2500 forme di Grant Furlan, a contratto firmato da entrambe le parti, ci raccontano alcuni soci, Renato Zampa, senza mandato del cda, avrebbe rotto i rapporti con la CANTARELLI, società produttrice in conto terzi. L'ing. Cantarelli ci conferma l'interruzione della produzione ma motivandola con un eccesso di lavoro di produzione a partire dal 2026, tenendo ferma la disponibilità a effettuare il packaging. Ma dopo quattro anni e 15 milioni di finanziamenti a tasso zero, il Consorzio Naturalmente da latte friulano si ritrova ad avere due soli addetti e un formaggio duro sconosciuto al mercato e inadatto ad essere grattugiato. Per di più, in questo modo si è affollata la vendita di formaggi in Friuli Venezia Giulia, dando fastidio ai caseifici friulani fuori dal consorzio, senza essere rusciti ad andare fuori regione con nessun prodotto. Nella prossima puntata tratteremo altri aspetti delicati come il caso della latteria di Cividale e il ruolo del cerchio magico dei leghisti vicini a Michele Leon.



