Si è costituito in questi giorni a Udine il Comitato per Israele (al cui interno compaiono anche più ebrei residenti ne Nordest di Italia) che ritiene doveroso tenere su due piani separati la politica dallo sport e si oppone alle strumentalizzazioni della sinistra e di taluni centri sociali create in occasione della partita di calcio che si terrà allo Stadio Friuli fra Italia e Israele. Va da se che il Comitato “sta dalla parte di Israele”: dal 7 ottobre 2023, il mondo ha assistito a una delle più brutali e sanguinose aggressioni terroristiche dell’epoca contemporanea: l’assalto senza precedenti perpetrato da Hamas contro lo Stato di Israele. Migliaia di razzi sono stati lanciati deliberatamente contro civili, centinaia di persone – donne, bambini, anziani – sono state massacrate o rapite. Famiglie sterminate nelle loro case, giovani arsi vivi nei kibbutz, bambini decapitati: il volto del male si è manifestato con chiarezza. A fronte di questi eventi, ogni voce che intenda mantenere la verità al centro del giudizio morale e politico non può che schierarsi incondizionatamente a favore di Israele, uno Stato democratico e sovrano che ha il diritto – e il dovere – di difendere i propri cittadini da un’organizzazione terroristica islamista che rifiuta la sua esistenza e predica l’annientamento degli ebrei. Le sofferenze umanitarie a Gaza, per quanto reali e drammatiche, sono in gran parte responsabilità diretta di Hamas, che usa la popolazione civile come scudo umano, nasconde arsenali in scuole e ospedali, e investe i propri fondi nella guerra piuttosto che nello sviluppo. È Hamas a causare carestia e distruzione, bloccando gli aiuti, requisendo i viveri e impedendo la fuga dei civili dalle zone di conflitto. Non è possibile alcuna equidistanza morale: chi attacca deliberatamente civili è un terrorista; chi cerca di fermarlo è nel pieno esercizio della legittima difesa. Troppe volte il pretesto della “solidarietà coi palestinesi” ha coperto derive apertamente antiebraiche, manifestazioni in cui si bruciano bandiere israeliane e si inneggia alla distruzione dello Stato ebraico. La solidarietà autentica con i palestinesi dovrebbe tradursi in un netto rifiuto del dominio di Hamas e in una promozione di leadership moderate e costruttive. Israele non ha mai interrotto il passaggio dei camion con aiuti umanitari ma si è opposta alle forze di Hamas che se ne impadronivano spesso. Gli ebrei italiani - molti dei quali hanno annunciato la loro presenza a ottobre - sono legatissimi ad entrambe le nazionali che giocheranno a Udine e proprio per questo non vogliono che la partita assuma toni razziali.
