La grande farsa parte due. Udine è sempre più in mano alla criminalità di maranza, profughi e minori dei vari centri di accoglienza; Il sindaco De Toni non è in grado di fare nulla e il Prefetto assiste senza mai usare il pugno di ferro, anzi concede le autorizzazioni affinchè a Udine arrivino sempre più profughi e minori non accompagnati. Così mentre l'assessore ai servizi sociali Stefano Gasparin, è, di fatto, già stato mandato a casa dal primo cittadino e l'ex vice sindaco Carlo Giacomello (Pd) è pronto a prendere il suo posto, bisogna trovare un modo per calmare gli animi dei cittadini. Ecco allora che appare l'uomo della provvidenza che decide di promuovere un secondo corteo per una Udine più Sicura. Nessuno si mette di mezzo nonostante il potenziale rischio: Questura d'accordo, Prefettura d'accordo, forze politiche felici e persino il sindaco De Toni si dice contento “in quanto la mobilitazione dei cittadini potrebbe essere un ulteriore stimolo a tutte le forze dell'ordine a partire dalla Polizia Locale” aggiungendo di aver assunto altri nuovi agenti. Intervistato da una emittente locale il sindaco fa capire che il recente accoltellamento in piazza San Giacomo è stato probabilmente il risultato di un regolamento di conti e non un episodio di criminalità legato a profughi fuori controllo.In un momento in cui tutti puntano il dito contro gli spacciatori, non si capisce come mai le forze dell'ordine in Friuli Venezia Giulia stentino tanto ad arrestare i pusher dei “vip locali”.
