Era ancora il 2021, pieno periodo di Covid, quando l'allora candidato sindaco di San Vito al Tagliamento, intervistato su Telepordenone, indicava come principale punto della sua campagna elettorale il sostegno incondizionato al comitato rosso ambientalista ABC contro la realizzazione di un ampliamento della Kronospan e a favore di un'inchiesta pubblica prima della conferenza di servizi. Alberto Bernava per oltre tre anni ha sempre osteggiato la Kronospan senza mai apporre un valido motivo e sempre sostenuto da un gruppo di vecchi politici di sinistra piuttosto allergici al mondo dell'economia e del lavoro. Dopo tre anni di cause e 28 sentenze è terminata la lunga battaglia legale che ha visto alcuni sindaci sperperare denaro pubblico fino all'ultimo per poi arrendersi alla ragione della Kronospan e della sua controllata Silva. Il consiglio di stato ha anche dichiarato inammissibili con sentenza definita i due ricorsi presentati dalla società Fileo Costruzioni. “Kronospan - ha dichiarato il Ceo Massimo Cenedella - consapevole di avere operato sempre secondo legge e di avere presentato progetti all'avanguardia, anche e soprattutto sul piano ambientale, nell'esprimere grande soddisfazione conferma di non essere per nulla sorpresa degli esiti. Allo stesso tempo si interroga sui motivi di un simile accanimento giudiziale, senza pari, da parte di chi suscitando paure irrazionali o cedendo a pulsioni elettorali di facciata o per prosaiche esigenze di impedire la concorrenza, non ha esitato a ingolfare Tar e Consiglio di Stato con una pioggia di ricorsi che hanno drenato tempo e risorse pubbliche anche e soprattutto dei cittadini di San Vito al Tagliamento, senza approdare a nulla”. Dopo tre anni di cause che hanno evidenziato la correttezza dell'operato di Kronospan, Silva, Consorzio Ponte Rosso e Regione Fvg, oggi Alberto Bernava per coerenza e correttezza ha un solo atto da compiere: dimettersi.
