A differenza della bestia di Matteo Salvini, il blog dei Team di Roberto Vannacci invece di rafforzare il suo leader lo ha lentamente demolito. Morisi aveva allevato un software collaborativo per l’automazione delle attività di propaganda sui social, aveva addomesticato un team di una quarantina di persone pagate per intercettare i sentimenti della rete, influenzare le interazioni degli utenti e fomentare la loro emotività. Incalzava il web a ogni ora del giorno tutti i giorni della settimana, con tecniche di persuasione apparentemente banali. Giulio Curatella, si definisce un blogger ed esperto in comunicazione, ha la delega per i Team del Sud Italia, per la cultura, lo spettacolo e le sponsorizzazioni (che vorrà dire?). E' lui il social manager e l'amministratore del Gruppo Ufficiale Facebook del Movimento Il Mondo al Contrario, fermo ad appena 1424 iscritti. Sebbene Vannacci sia vice segretario federale della Lega e i rapporti fra Salvini e la Meloni non siano esattamente idilliaci, la bestiolina di Vannacci si auspica una Meloni al Quirinale e Vannacci a Palazzo Chigi osannando l'operato della premier tanto da pubblicare (vedi foto) un fotomontaggio celebrativo della premier. E cosa dire dello spot che ha resentato zero like, con tanto di maglie riportanti la scritta “RIBELLI PER SCELTA, LUCANI PER NATURA” (vedi foto) sfoggiata da Curatella a Pontida assieme a Vannacci? Non stupisce, allora che la Lega sia così debole nel Sud Italia e i vannacciani in Campania e in Puglia, rifiutati dagli stati maggiori padani. Dopo l'abbandono al Team della bersagliera, la giornalista Manuela Bresciani pubblica vari post identici (vedi foto) sul proprio profilo taggando i Team Vannacci, osannando la figura del presidente del MAC, Norberto De Angelis, definendolo il più grande e vero amico di Vannacci, ma anche qui i like si fermano ad una quindicina e i commenti sono tutti critici. In effetti era bastato vedere la puntata mandata in onda su Retequattro a Dritto e Rovescio dedicata ai Team Vannacci per capire che si trattava di una polpetta avvelenata del geniale Paolo Del Debbio: un'intervista a De Angelis in cui l'unica dichiarazione del presidente del Mac è sulla sua antica amicizia con il generale, essendo cresciuti assieme nella Caserma di Ravenna; un Team di fedelissimi toscani, più simili ad un piccolo circolo della bocciofila dei pensionati che ad un gruppo di militanti politici.





