In democrazia ciascuno ha diritto di scegliere i propri commensali ed anche le proprie abitudini culturali. Il sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni, in queste fotografie scattate dal suo ufficio stampa, è ritratto all'interno del centro di preghiera islamico di via della Rosta a Udine, mentre banchetta con la famiglia dell'Imam, rigorosamente scalzo, adattandosi alle tradizioni musulmane. Via della Rosta si trova nel centro della città nel quartiere Borgo Stazione, dove i residenti ormai sono per lo più stranieri di varie etnie. A pochi metri dal centro di preghiera è collocata una stazione della Polizia Locale che, a detta dei cittadini italiani della zona, interviene molto raramente in operazioni di controllo dei documenti di identità. Ci saremmo attesi un sindaco di Udine in visita presso una delle tante famiglie storiche friulane costrette a non uscire più da casa la sera per paura di possibili aggressioni; ci saremmo attesi un sindaco di Udine, immortalato vicino ad un parrocco sotto un Crocifisso; avremmo voluto vedere un sindaco di Udine incoraggiare i gestori dei pochi locali pubblici con clientela italiana di via Roma e via Leopardi. Questo sindaco non ci rappresenta e togliersi le scarpe rappresenta un gesto di sottomissione nei confronti di chi vuole comandare in Italia.
